Con la guida alla gravidanza fisiologica realizzata dal nostro team medico, la futura mamma potrà prepararsi all’arrivo del proprio bambino in maniera serena.

Durante la gestazione il corpo della donna è interessato da una serie di modificazioni psicologiche, funzionali ed estetiche, che non devono essere vissute come se la gravidanza fosse una “malattia”. Allo stesso tempo la gestazione non deve essere considerata un impedimento alle comuni abitudini di vita.  Nel corso dei nove mesi ci sono esami e visite a cui la mamma deve sottoporsi per monitorare la salute propria e del piccolo che porta in grembo. Ci sono però anche alcune attenzioni che vanno riposte nel proprio stile di vita: vediamo di cosa si tratta.

Guida alla gravidanza fisiologica: le visite

Vanno effettuate ogni 4 settimane: in tale occasione il medico specialista rileva anche la pressione e il peso materno e prescrive gli esami ematochimici e le eventuali terapie da effettuarse. I farmaci, se necessari, vanno assunti col parere del ginecologo, che indicherà quelli innocui in gravidanza. I dati principali vengono annotati dal medico sulla scheda della gravidanza. È importante instaurare un rapporto di fiducia col proprio ginecologo, che sarà disponibile per dialogare con la coppia su tutte le problematiche della gravidanza. È auspicabile che il medico specialista possa essere facilmente contattabile dalla gestante, in particolare qualora insorgano:

  • perdite ematiche rosse o marroni;
  • contrazioni (anche solo un senso di peso come se l’utero spingesse in basso verso la vagina);
  • netta riduzione dei movimenti fetali (che insorgono verso la fine del quinto mese);
  • aumento della pressione arteriosa.

Esami in gravidanza: quali sono e quando vanno effettuati

Segue la tabella degli esami in gravidanza previsti come necessari ed esenti ticket dal Decreto Ministeriale: il ginecologo può ovviamente ritenere utile aggiungere degli esami in base alle singole situazioni.

PRIMO CONTROLLO IN GRAVIDANZA

( ) emoguppo

( ) test di Coombs indiretto

( ) emocromo, glicemia, GOT e GPT

( ) VDRL e TPHA

( ) rubeo test (Ig M e IgG)

( ) toxo test (Ig M e IgG)

( ) antiHIV

( ) es. urine

TRA LA 14° E LA 18° SETTIMANA

( ) es. urine

TRA LA 19° E LA 23° SETTIMANA

( ) es. urine

TRA LA 24° E LA 27° SETTIMANA

( ) glicemia

( ) es.urine

TRA LA 28° E LA 32° SETTIMANA

( ) emocromo, ferritinemia, es. urine

TRA LA 32° E LA 37° SETTIMANA

( ) emocromo, es. urine

( ) HBsAg, antiHCV

( ) antiHIV

TRA LA 38° E LA 40° SETTIMANA

( ) es. urine

Ci sono poi gli esami di diagnosi prenatale invasivi – come l’amniocentesi e la villocentesi – e quelli non invasivi – come la translucenza nucale e il test del DNA fetale – che vengono effettuati in determinati casi per rilevare l’eventuale presenza di anomalie cromosomiche a carico del feto.

Ecografie in gravidanza: quando effettuarle

Le ecografie durante la gestazione sono molto importanti e utilizzando gli ultrasuoni, sono innocue. Vengono effettuate:

  • nel primo trimestre (eco di datazione) per verificare la presenza di una gravidanza singola, in normale sede ed evoluzione, di epoca corrispondente a quella calcolata dall’ultima mestruazione;
  • nel secondo trimestre (intorno alla ventesima settimana: eco morfologica) per indagare la presenza di eventuali anomalie anatomiche fetali;
  • nel terzo trimestre (intorno alla trentaduesima settimana: eco biometrica) per valutare la crescita fetale in rapporto alle ecografie precedenti e alle curve di crescita di riferimento. Recentemente si è resa disponibile l’ecografia tridimensionale: oltre alla parte “ludica” (offre alla gravida delle immagini fantastiche sul viso del nascituro), permette di ottenere delle ricostruzioni dell’anatomia fetale che possono favorire la diagnosi di alcune anomalie.

Guida alla gravidanza fisiologica: l’importanza dell’alimentazione

Anche l‘alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel corso della gestazione: la mamma ha bisogno di nutrienti specifici per alimentare non solo se stessa, ma anche il bambino che porta in grembo. Questo non significa però mangiare per “due persone”: il fabbisogno in gravidanza raddoppa, ma è bene prestare attenzione al peso del corpo e soprattutto a cosa e a quanto si mangia.

Screening del diabete gestazionale: a cosa serve

In alcuni casi, nella seconda metà della gravidanza il metabolismo della gestante nei confronti degli zuccheri sviluppa una intolleranza analoga a quella che si riscontra nel diabete, seppure limitatamente al periodo della gravidanza stessa. Per individuare questi casi non basta valutare la glicemia a digiuno, che solitamente risulterebbe normale comunque, ma guida-alla-gravidanza-fisiologica-zuccherioccorre effettuare, come test di screening, la curva glicemica da 75 gr di glucosio. Questa, da marzo 2010 nelle linee guida sostituisce la minicurva da 50 gr e l’eventuale curva da 100 gr.

In pratica dopo il prelievo basale a digiuno vengono somministrati 75 grammi di glucosio sciolti in 300 cc d’acqua e vengono effettuati prelievi dopo un’ora e dopo due ore. I valori glicemici massimi consentiti devono essere inferiori rispettivamente a 92, 180 e 153: se almeno uno dei risultati della curva raggiunge o supera questi valori si pone diagnosi di diabete gestazionale. In tal caso il primo approccio terapeutico consiste in una apposita dieta ipocalorica ipoglucidica: solo se non si controlla adeguatamente la glicemia con la dieta si dovrà utilizzare l’insulina. Nei casi in cui il medico ritenga utile una dieta in gravidanza (per diabete gestazionale o per eccessivo incremento ponderale), si potrà seguire la seguente:

DIETA DA 1.500 CALORIE

COLAZIONE
  • latte 200 gr. con un cucchiaino di zucchero di canna oppure yogurt parzialmente scremato 150 gr.
  • pane comune 50 gr.
PRANZO O CENA
  • pasta o riso asciutti 50 gr. (solo 1 volta al giorno)
  • pane 25 gr. (1/2 michetta)
  • carne 100 gr. (4 volte alla settimana)

oppure pesce 150 gr. (3 volte alla settimana)

oppure prosciutto 60 gr. (3 volte alla settimana)

oppure formaggio 70 gr. (3 volte alla settimana)

oppure 2 uova (1 volta alla settimana)

  • olio 10 gr. (1 cucchiaio da tavola)
  • verdura 150 gr.
  • frutta 200 gr.

NOTEI pesi si riferiscono a crudo e al netto degli scarti. Il primo è consentito solo o a pranzo o a cena. Il primo e il pane consigliati sono quelli integrali (farro, kamut, avena, orzo perlato, soia, pane “nero”): in tal caso le razioni possono essere aumentate di 10 gr. Tra i condimenti sono consentiti: salsa di pomodoro, erbe aromatiche, succo di limone, aceto. Verdure non consentite, se non in sostituzione del primo: patate. Tra le bevande sono consentiti 1 caffè o tè e un bicchiere di vino al giorno, mentre sono vietate le bevande gassate. I dolci sono tutti vietati, tranne saltuarie e piccole razioni di cioccolato amaro al 70%.

Guida alla gravidanza fisiologica: come contrastare nausea, acidità e stipsi 

La nausea è frequente nel I trimestre, l’acidità nel III. Occorre non bere a digiuno, spezzare i pasti in più spuntini, evitare agrumi, alcool, dolci, caffè, bibite gassate (alcune gravide nel III trimestre si trovano bene nel bere Coca cola). Per la nausea è molto efficace lo zenzero (peraltro gravato da un sapore forte e pungente): ma come per ogni medicina, non si deve esagerare con le dosi, altrimenti risulta nociva per il feto. Per l’acidità si possono usare tranquillamente i comuni anti-acidi.

guida-alla-gravidanza-fisiologica-nauseaLa stipsi è solitamente presente in gravidanza, per fattori ormonali, ma può essere aggravata da diete sbilanciate/monotematiche e da stress/depressione. Quindi è importante concedersi tempo e ritualità nei pasti, in particolare a colazione, ed evitare uno stile di vita eccessivamente sedentario.

Per le donne che non hanno mai praticato ginnastica o sport sono indicate passeggiate giornaliere per attivare la circolazione, la respirazione, la muscolatura addominale e la funzione intestinale. La ginnastica, in particolare lo stretching, è assai utile per il tono e il rilassamento dei muscoli. Evitare però i saltelli, tipici dei corsi di ginnastica aerobica. Tra gli sport ideale è il nuoto, mentre sono sconsigliati l’equitazione, il ciclismo, lo sci e il tennis e in generale le attività sportive agonistiche. E’ consigliabile svolgere l’attività fisica all’aria aperta.

Ma ancora più importante per contrastare la stipsi, è l’alimentazione: occorre bere due litri d’acqua al dì e seguire una dieta ricca di fibre, ovvero cibi integrali, verdura e frutta. Di particolare efficacia è il kiwi, ovviamente a digiuno. Nei casi più severi ci si può aiutare con supposte di glicerina, piccoli clisteri e lassativi a base di lattulosio.

Fumo, alcol, droghe in gravidanza: cosa possono provocare

Il fumo durante la gravidanza determina nel I trimestre un aumento della abortività e nel III trimestre una flessione della crescita fetale (per un pacchetto al giorno tale riduzione si aggira sui 300-400 grammi). In gravidanza dunque occorre abolire il fumo o contenerlo a un massimo di 5 sigarette al dì. Non determina invece alcun problema aver fumato prima della gravidanza. L’abuso di alcolici e di superalcolici può determinare iposviluppo fetale e danni al feto, mentre un bicchiere di vino o birra ai pasti è consentito. L’uso anche saltuario di droghe anche leggere può comportare seri rischi per il feto e pertanto ne va sempre informato il ginecologo.

Guida alla gravidanza fisiologica: lavoro, viaggi, riposo

La gravidanza comporta una riduzione della resistenza fisica e del grado di attenzione e concentrazione, ma se non ci sono singole controindicazioni mediche e se il lavoro non comporta eccessivo sforzo fisico o esposizione a sostanze nocive, la donna può proseguire la sua normale attività lavorativa fino al settimo mese o, su richiesta avvallata dal ginecologo, fino all’ottavo mese: in tal caso potrà fruire di un mese in più di astensione dal lavoro dopo il parto. Per legge, ogni donna dipendente lavoratrice ha diritto e l’obbligo a un periodo di astensione dal lavoro.

Strettamente legato all’attività lavorativa e fisica è il tempo che si deve dedicare al riposo per mantenere un corretto equilibrio psicofisico. Nel primo trimestre di gravidanza si può accusare sonnolenza anche durante il giorno, mentre verso la fine della gravidanza può insorgere insonnia, a causa dei movimenti fetali, delle contrazioni uterine e dell’ansia per il parto che si sta avvicinando. Per la gestante sono necessarie 8 ore di sonno al giorno, per cui nei casi di insonnia occorre aiutarsi con una passeggiata prima di una cena moderata senza caffè finale, ma semmai una camomilla o una compressa di valeriana, e infine un bagno tiepido prima di coricarsi.

Per quanto riguarda la questione “viaggi”, questi non sono controindicati, salvo i casi di minaccia d’aborto o parto prematuro, purchè non siano eccessivamente faticosi e la meta disponga di una vicina e adeguata assistenza ostetrica. Nell’ultimo mese è comunque bene non allontanarsi troppo dal luogo dove si vuole partorire. Per quanto riguarda il mezzo di trasporto, sono ottimi il treno, la nave e l’aereo: per questi ultimi due va segnalato che le compagnie pretendono un certificato medico che attesti che la paziente non presenti minaccia di parto prematuro (e comunque anche così alcune compagnie rifiutano di trasportare gravide nel III trimestre).

L’automobile può essere usata per viaggi relativamente brevi, con un cuscino dietro la schiena per prevenire i dolori lombari e con soste di 10 minuti ogni 2 ore per riattivare la circolazione delle gambe. E’ consigliabile l’uso della cintura di sicurezza a bandoliera anche se la legge ne consente l’esonero. Si sconsiglia la guida dell’auto negli ultimi due mesi, sia per l’aumento ponderale, sia per il rallentamento dei riflessi.

Guida alla gravidanza fisiologica: i rapporti sessuali, l’igiene personale e l’abbigliamento

Se si escludono i casi di minaccia d’aborto o di parto prematuro, non esistono controindicazioni mediche a una normale vita sessuale, raccomandando solo al partner una maggiore delicatezza e nell’ultimo trimestre posizioni che non traumatizzino l’addome. Alcune donne non desiderano avere rapporti sessuali in gravidanza, perché temono che il feto ne soffra, perché sono stanche o perché non li ritengono piacevoli. Altre invece mostrano un aumento del desiderio sessuale, perché i rapporti sono sicuri e si può liberare tranquillamente la propria sessualità.

Una sana vita sessuale durante tutta la gravidanza favorisce l’intimità della coppia e il legame madre-padre-bambino, riducendo il rischio per la donna di diventare poi solo mamma e non più compagna partecipe del suo uomo.

Inoltre nell’ultimo mese di gestazione rappresenta un valido aiuto alla preparazione dei tessuti molli e muscoli coinvolti nel parto. Infine negli ultimi giorni favorisce l’insorgenza delle contrazioni: infatti lo sperma contiene le prostaglandine, che sono gli induttori naturali del travaglio. Questo effetto lo si può ottenere presso il termine di gravidanza, quando le condizioni ostetriche sono “mature”: prima il sesso resta sicuro.

Per quanto riguarda l’igiene personale, bagno o doccia non trovano controindicazioni in gravidanza. Per l’igiene intima è bene utilizzare acqua tiepida e detergenti a pH acido: le irrigazioni vaginali interne sono controindicate. Inoltre, per individuare eventuali infezioni vaginali in gravidanza, si può ricorrere al tampone vaginale che trova indicazione:

  • dal IV mese nelle gravide a rischio di parto prematuro, perchè la vaginite batterica è una delle cause più importanti di contrazioni uterine anticipate e/o rottura prematura del sacco amniotico;
  • a 36-38 settimane per la ricerca dello Streptococco beta emolitico di gruppo B, perchè tale germe se presente al momento del parto vaginale potrebbe trasmettere al neonato un’infezione anche grave.

guida-alla-gravidanza-fisiologica-igienePer prevenire l’insorgenza di smagliature invece è utile, dal V mese, l’applicazione quotidiana sull’addome e sul seno di creme elasticizzanti o di olio di mandorla o di germe di grano. La cosmesi può essere eseguita come di norma, evitando però prodotti contenenti ormoni. I capelli devono essere lavati almeno una volta alla settimana, sono permesse le ondulazioni permanenti a freddo e l’hennè, mentre sono sconsigliate le tinture con fissanti chimici. La cura dei denti va effettuata come di norma, non esistendo controindicazioni a eventuali trattamenti odontoiatrici in anestesia locale.

I vestiti, specie nella seconda metà della gravidanza, devono essere comodi e pratici. La biancheria non deve essere anti-traspirante, il reggiseno deve sostenere, ma non costringere. La ventriera elastica (una mutanda con un sostegno a balconcino) che sostiene l’addome dal VI mese è molto utile nelle multipare o in presenza di feti grossi, ma anche per ridurre i dolori lombari. Le calze autoreggenti devono essere sostituite dai collant e, per le donne con vene varicose, da calze elastiche specifiche (collant a compressione graduata, di 12-14 mm di Hg alla caviglia). Le scarpe devono essere comode, evitando i tacchi alti e sottili, specie considerando la tendenza dei piedi a gonfiarsi nell’ultimo trimestre.

Guida alla gravidanza fisiologica: cosa fare nell’ultimo trimestre

Nell’ultimo trimestre di gravidanza vengono effettuati dei corsi di preparazione al parto. Sono importanti perchè offrono alla coppia un primo contatto con l’ambiente che ospiterà l’evento parto e un valido supporto psicologico e informativo. Vanno prenotati nell’Ospedale che si sceglie per il parto, spesso con largo anticipo.

Nel corso dell’ultimo mese di gestazione viene effettuato il massaggio del perineo, ovvero quella regione anatomica contigua ai genitali esterni, costituita da tessuti molli e muscoli, che verrà coinvolta nel trauma del parto vaginale col rischio di lacerazioni. Per evitarle, l‘ostetrica spesso effettua appena prima della fuoriuscita della testa un taglietto dei tessuti perineali (episiotomia), che verrà poi ricucito (episiorrafia). Il massaggio perineale ha lo scopo di rendere la donna consapevole di una parte del suo corpo con cui ha poca confidenza e dimestichezza, abituare la donna alla pressione in quella zona e rendere quei tessuti più elastici. Quest’ultimo risultato riduce la necessità al ricorso all’episiotomia e/o riduce le lacerazioni da parto. Il massaggio viene effettuato nell’ultimo mese di gravidanza, giornalmente, con un poco d’olio e due dita della donna o del compagno che delicatamente poste appena all’interno della vagina e posteriormente la distendono con un lento movimento oscillante destra-sinistra e ritorno, spingendo lievemente verso il basso e l’esterno il bordo vaginale così ottenuto. Per meglio comprenderlo la gestante può chiedere spiegazioni al ginecologo o all’ostetrica.

guida-alla-gravidanza-fisiologica-valigiaSempre durante l’ultimo mese occorre contare 10 movimenti fetali al giorno e provare la pressione ogni settimana. Nell’ultimo mese si effettua una visita ostetrica in più. Qualora si superi la data presunta del parto, si effettuano in Ospedale i tracciati cardiotocografici (monitoraggi).

Non bisogna dimenticare di preparare tutto l’occorrente per la degenza della futura mamma in ospedale. I documenti necessari sono: libretto sanitario, scheda della gravidanza, ecografie, gruppo del sangue, ultimi esami. La valigia o borsone deve contenere: una o più camicie da notte aperte davanti fino alla vita, reggiseno per allattamento, coppette assorbilatte, guaina o pancera, mutande di carta, assorbenti igienici, occorrente per l’igiene personale.

Guida alla gravidanza fisiologica: l’epidurale e il travaglio

L’espressione biblica “partorirai con dolore” non è più così vera: esiste la possibilità di effettuare, alle donne che lo desiderano, una puntura a livello della porzione lombare della colonna vertebrale che riduce drasticamente il dolore del travaglio di parto. Il farmaco somministrato non va in circolo e quindi neanche al bambino. E’ una procedura che può arrecare fastidio, ma non dolore, perchè viene eseguita prima un’anestesia locale, e non ostacola la posizione libera della donna per il travaglio e il parto. Può comportare la comparsa di cefalea, l’aumento del ricorso alla ventosa non è statisticamente significativo e le lesioni nervose sono rarissime. Alle donne interessate si consiglia di effettuare all’ultimo mese di gravidanza una apposita visita anestesiologica, che va prenotata nell’Ospedale che si sceglie per il parto, spesso con largo anticipo.

Contrazioni dolorose, ma irregolari, possono precedere anche di giorni il momento del vero travaglio e possono essere associate a perdite di muco talora striato di sangue. Il momento in cui presentarsi in ospedale è quando vi sono contrazioni dolorose ogni cinque minuti, della durata di quasi un minuto e da almeno un’ora. Ci si presenta comunque in ospedale, indipendentemente dalle contrazioni, se compare un’emorragia (pari o superiore a una mestruazione) o la perdita di liquido amniotico o se in quella giornata sono nettamente ridotti o non si sentono più i movimenti fetali.

Guida alla gravidanza fisiologica: puerperio e allattamento

Subito dopo il parto si entra nel periodo di tempo definito puerperio e in cui l’apparato genitale femminile recupera le condizioni anatomiche-funzionali antecedenti la gravidanza. Per la precisione, il puerperio corrisponde ai primi 40 giorni dopo il parto. E’ utile sapere che:

  • le lochiazioni ematiche dopo il parto hanno una durata molto variabile (in media 10 giorni);
  • in tale periodo si può fare la doccia, ma non il bagno;
  • per l’igiene intima si possono usare i normali detergenti, ma non lavande vaginali interne;
  • i fili di sutura che non vengono rimossi alla dimissione dall’ospedale si riassorbono da soli;
  • le emorroidi traggono giovamento da impacchi tiepidi e pomate specifiche;
  • la ginnastica è assai utile per combattere sia il sovrappeso sia il rilassamento dell’addome;
  • i rapporti sessuali possono essere ripresi dopo circa 20 giorni. Le prime volte possono essere fastidiosi: occorre non scoraggiarsi, essere rilassate nella psiche e nella muscolatura, dilungarsi nei preliminari per consentire una buona lubrificazione vaginale o aiutarsi con gel intimi;
  • la prima mestruazione dopo il parto può arrivare dopo circa 40-80 giorni nelle donne che non allattano, dopo alcuni mesi in quelle che allattano. Come metodo contraccettivo, per le prime può essere utile una pillola estroprogestinica a basso dosaggio dalla seconda settimana dal parto, mentre per le seconde va detto che nei primi 4 mesi l’ovulazione è spesso soppressa se l’allattamento è abbondante e completo (6 pasti/die), ma tale metodo non è sicuro e pertanto si consiglia di associare il profilattico o il coito interrotto (solo se già abituati in passato) o la minipillola al progesterone;
  • la visita ginecologica di controllo si effettua dopo circa 30-40 giorni dal parto.

Per quanto riguarda lo svezzamento del bambino invece, questo inizia nel momento in cui si iniziano ad introdurre nell’alimentazione del piccolo, anche cibi non lattei. Vi sono casi in cui occorre inibire la montata lattea o sopprimere l’allattamento già in corso, e allora bisogna:

  • se si sta già allattando, svuotare per l’ultima volta il seno;
  • non stimolare più i capezzoli per qualche giorno;
  • usare un reggiseno stretto per 48 ore;
  • seguire una restrizione idrica per 24 ore;
  • su indicazione medica, assumere eventualmente un farmaco che blocchi la produzione di latte.