Prevenire il tumore al seno è possibile con una diagnosi precoce. Si può iniziare da una semplice autopalpazione del seno per poi arrivare alle indagini strumentali specifiche.

Il tumore al seno è il più frequente tumore maligno nella donna: si calcola che il rischio di esserne colpita nel corso della vita sia di circa 1 su 10.

Rappresenta la prima causa di morte nelle donne italiane tra i 30 ed i 50 anni e può essere contrastato con una diagnosi precoce.

Tra i fattori di rischio maggiori vi sono l’età sopra i 40 anni, la familiarità e la terapia ormonale sostitutiva, mentre non è un fattore di rischio la pillola contraccettiva.

Tumore al seno: come fare prevenzione

L’autopalpazione del seno può essere utile per individuare eventuali cambiamenti alla mammella, come ad esempio la presenza di noduli già di discrete dimensioni.

La palpazione effettuata dal ginecologo nell’ambito della visita routinaria annuale risulta più sensibile, ma ancora di più lo sono le indagini strumentali.

Per le donne sopra i 45 anni si raccomanda lo screening mammografico, che consente di individuare anche tumori non palpabili: si propongono controlli ogni due anni (ogni anno per le donne con familiarità positiva o in menopausa in terapia ormonale sostitutiva).

tumore-seno-donna

Il timore che queste radiazioni, ai bassi dosaggi attualmente impiegati, possano aumentare il rischio di insorgenza di tumori è ingiustificato e irrilevante nei confronti dei vantaggi offerti dall’esame.

Invece, in donne fino ai 45 anni può essere proposto l’esame ecografico, che risulta essere innocuo perché utilizza ultrasuoni, e risulta avere una notevole sensibilità nel discriminare tra neoformazioni cistiche o solide, sia benigne sia maligne, in particolare proprio nel seno denso della donna giovane, ove invece la mammografia perde in sensibilità.

I risultati di un’ecografia possono indicare:

  1. una valutazione di primo livello dei noduli riscontrati alla visita in donne fino ai 45 anni;
  2. un’indagine di primo livello per la ricerca di lesioni in donne dai 35 ai 45 anni;
  3. un’indagine di primo livello in donne sopra i 45 anni, non in menopausa, nell’anno di intervallo tra una mammografia e quella successiva, se le mammografie vengono effettuate ad anni alterni;
  4. un approfondimento di reperti mammografici dubbi;
  5. una guida per procedure diagnostiche interventistiche.

Per una buona sensibilità dell’esame ecografico sono indispensabili un ecografista particolarmente esperto nel settore e un moderno ecografo ad altissima risoluzione.

In alcuni casi è comunque necessario completare l’esame con una mammografia o un agoaspirato del nodulo.