Polipi: cosa sono e come possono essere trattati
Polipi cervicali ed endometriali nelle donne: da cosa sono causati e come vengono trattati in ginecologia.
Nella branca della ginecologia, quando si parla di polipo uterino si fa riferimento a un tumore benigno molto simile a un’escrescenza e che può svilupparsi al livello della cervice uterina o dell’endometrio. Da qui appunto, la differenziazione tra polipi cervicali e polipi endometriali.
Le cause sono differenti e i sintomi non sono sempre evidenti, motivo per cui spesso se ne ha riscontro a seguito di una visita ginecologica. Vediamo nel dettaglio le differenze tra i polipi cervicali e quelli endometriali.
Polipi cervicali: cosa sono e come vengono rimossi
Di importanza clinica modestissima, molto frequenti e solitamente delle dimensioni di pochissimi millimetri, protrudono dal collo dell’utero, che è la parte dell’utero che sporge in vagina. Compaiono solitamente in seguito a infiammazioni croniche e possono rimanere asintomatici ed essere riscontrati occasionalmente durante una visita ginecologica. Oppure possono dare perdite ematiche irregolari tra una mestruazione e l’altra (spotting) o flusso mestruale più abbondante.
Quando necessaria, la rimozione dei polipi cervicali viene effettuata la maggior parte delle volte ambulatorialmente senza necessità di anestesia. Il polipo verrà poi analizzato (esame istologico) per evidenziarne la natura, quasi sempre benigna.
Polipi endometriali: cosa sono e da cosa sono causati
Di importanza clinica significativa, i polipi endometriali si sviluppano nella cavità del corpo dell’utero: la loro comparsa sembra possa dipendere da fattori ormonali o flogistici e potrebbe essere influenzata anche dal sovrappeso. Possono essere causa di spotting o flusso mestruale più abbondante, ma frequentemente il loro riscontro è occasionale in pazienti asintomatiche sottoposte a un esame ecografico prescritto per altre indicazioni. La frequenza di tale patologia nei casi di sanguinamento uterino anomalo è stimata intorno al 20-25%, mentre nella popolazione asintomatica si pensa essere tra il 5 e il 10%.
Polipi endometriali: quali esami eseguire per rivelarli
I polipi endometriali possono essere sospettati con l’ecografia transvaginale, meglio se effettuata nella prima metà del ciclo ormonale (prima dell’ovulazione), ma per la conferma diagnostica occorre effettuare la sonoisterografia. Tramite un piccolo cateterino inserito nel collo dell’utero e quindi in cavità uterina, verrà iniettata della soluzione fisiologica sterile utilizzata come contrasto per identificare meglio la cavità uterina e la sporgenza del polipo nella cavità stessa, ovviamente servendosi sempre dell’ecografia transvaginale.
E’ un esame non doloroso: eventualmente può provocare un fastidio simile a quello provato durante le mestruazioni, dovuto alla leggera distensione della cavità uterina da parte del liquido. Per la sua minore invasività ha pressochè sostituito l’isteroscopia diagnostica ambulatoriale. Una volta accertata la presenza del polipo, la sua posizione e grandezza, si deciderà se potrà essere lasciato o se è più opportuna la sua rimozione tramite isteroscopia operativa.
Questo intervento prevede un day surgery ospedaliero, un’anestesia generale o spinale e l’utilizzo di uno strumento a tubo rigido di pochi millimetri di diametro. Quest’ultimo passa attraverso il collo dell’utero, contenente un sistema di fibre ottiche e lenti, collegato a una telecamera e che consente di visualizzare la cavità dilatandola con un mezzo liquido per poi asportare il polipo con piccoli strumenti.
A volte la rimozione del polipo viene eseguita tutta in isteroscopia ambulatoriale, prima diagnostica, poi operativa, utilizzando un tubo di calibro inferiore a quello operativo e una blanda sedazione. Il polipo anche in questi casi sarà poi sottoposto ad analisi. Per ottenere dei buoni risultati, si raccomanda di eseguire questi esami in fase postmestruale.
Le indicazioni alla sonoisterografia o alla isteroscopia si verificano in casi di sanguinamento anomalo, comprese le perdite ematiche intermestruali, le mestruazioni particolarmente abbondanti, o casi in cui si sospettano anomalie della cavità uterina, malformazioni, sterilità e infertilità.
E’ molto importante in menopausa e post-menopausa effettuare immediatamente accertamenti in caso di sanguinamenti anomali perchè potrebbero essere la “spia” di stati precancerosi o addirittura di carcinoma.
Le controindicazioni sono costituite dallo stato di gravidanza, dalle infezioni vaginali (la procedura potrebbe far risalire batteri nelle tube ed in cavità addominale). Per l’isteroscopia invece potrebbe esserlo il sanguinamento franco, che ostacolerebbe la visione della cavità uterina .
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