Che cos’è la ginecologia pediatrica e come funziona una visita ginecologica in giovane età? Di seguito alcune indicazioni utili anche per le mamme.

Contrariamente a quanto generalmente si pensi, i problemi ginecologici possono cominciare già in giovanissima età. Questi possono essere causati da:

  • malformazioni infezioni che possono conglutinare le piccole labbra;
  • disordini endocrinologici e/o mestruali.

Ovviamente in questi casi la visita ginecologica si limita all’osservazione dei genitali esterni. Diversamente, per la valutazione degli organi genitali interni si ricorre all’ecografia. Si ritiene utile sensibilizzare le mamme (e i colleghi di altre specialità) che non è mai troppo presto per una visita ginecologica. Il problema principale che pone la visita ginecologica pediatrica, è la conquista della collaborazione della piccola paziente: è necessario metterla a suo agio, senza impaurirla.

Il medico, in determinate circostanze, può ritenere opportuno di non indossare il camice, data la nota reazione fobica che questo suscita in molte bimbe.

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La presenza della madre è generalmente utile. Le adolescenti in­vece, spesso preferiscono che la madre sia assente, ed effettiva­mente il medico stesso dovrebbe cercare di favorire questa situa­zione: in tal caso però è assolutamente consigliabile la pre­senza dell’infermiera o della segretaria in sala visita, per motivi medi­co-legali.

L’anamnesi, sempre fondamentale, sarà acquisita:

  • indirettamente dalla madre per le pazienti neonate e nella prima e seconda infanzia (cioè fino ai 6 anni);
  • in modo misto, sia dalla madre sia dalla paziente, nella terza infanzia e in epoca puberale (cioè fino ai 15 anni);
  • direttamente dalla paziente se adolescente (16-18 anni). Solo se le informazioni risultassero confuse e imprecise, si ricorrerà all’aiuto della madre. Infatti questa può con la sua presenza rendere poco loquace e anche reticente la ragazza, oppure può sovrastimare o sottostimare sintomi o segni in modo fuorviante, spesso inducendo nella ragazza una valutazione contrapposta per polemica.

Le domande del medico sostanzialmente non si discostano da quelle che si formulano alla donna adulta per la valutazione dello stato dell’apparato genitale esterno.

Ginecologia pediatrica: come funziona una visita

Per la visita ginecologica, nella bimba in età infantile, sarà la madre e non l’eventuale infermiera ad aiutarla a spogliarsi. La posizione da far assu­mere alla piccola paziente mima quella ginecologica classica, an­che se altri preferiscono quella genu-pettorale (bimba inginoc­chiata con testa appoggiata sul lettino, ginocchia separate di circa 20 cm e madre o infermiera che separa i glutei).

Per la valutazione dei genitali esterni è sufficiente l’ispezio­ne, facilitata dalla divaricazione delle grandi labbra, e solo eccezionalmente è utile anche una visita addomino-rettale e/o l’e­splorazione vaginale strumentale.

Una patologia tipica tra i 2 ed i 6 anni sono le “sinechie delle piccole labbra”, ovvero la conglutinazione delle piccole labbra per esiti aderenziali post infettivi.

Occorre dapprima verificare se l’infezione sia ancora presente, tramite l’urinocoltura e il tampone vaginale. Se l’esame colturale è positivo, si comincia con antibioticoterapia mirata. Comunque poi la terapia prevede l’uso di estriolo crema, 2 applicazioni al giorno per 2 settimane.

In caso di mancata risoluzione della sinechia, il ginecologo può applicare localmente un sottile strato di anestetico locale in gel, lasciarlo in sede per 20 minuti, protetto da un cerotto. Una volta rimosso il cerotto, si procederà a divulsione manuale delle picco­le labbra.

Per quel giorno la bimba deve urinare immersa nell’acqua del bi­dé, quindi per 10 giorni estriolo crema, 2 applicazioni al dì.